Il nobile franco Eremberto fondò questa chiesa intitolandola inizialmente a s. Siro, vescovo pavese. In seguito, su concessione del pontefice Sergio II, vi traslò da Roma le reliquie dei santi martiri Primo e Feliciano. Durante il Medioevo rimase sottoposta al controllo della famiglia Besozzi, che ne nominava il cappellano, fino a quando nel 1578 s. Carlo Borromeo la unì alla parrocchia di Leggiuno. Da allora vi abitò un coadiutore con il compito d'insegnare a leggere e scrivere ai bambini del paese. L'edificio è costituito da un'aula rettangolare divisa in due campate gotiche del sec. XIII, mentre i muri laterali sono quelli della chiesa originale. La facciata a capanna e il portale risalgono al Quattrocento. Pregevoli, ai lati dell'ingresso, le due colonne marmoree con capitelli corinzi di fattura tardo-antica. Alla chiesa si uniscono due corpi architettonici distinti: il campanile romanico (sec. XI) sul lato settentrionale e la sacrestia (sec. XVII) su quello meridionale. Oltre alle are romane e alle epigrafi altomedievali, che rendono S. Primo “un piccolo museo lapidario”, si segnalano, all'interno, gli affreschi quattro e seicenteschi del presbiterio.
francesco parnisari
Orario di apertura per visite individuali/di gruppo:
Aperto tutti i giorni
dalle 10.00 alle 17.00